
L’Abbazia di San Giovanni in Venere odierna, costruita nel paese di Fossacesia, è un ampliamento effettuato nel 1165 dall’abate Odorisio, dalle forme cistercensi laddove prima trovava spazio una tempio ottagonale nato in onore della Venere Conciliatrice, dea del commercio e dei transiti.
Nell’immensa facciata colpisce il “PORTALE DELLA LUNA”, portale in pietra e marmo ai cui lati troviamo lastre in marmo bianco scolpito, che raffigurano la storia di Giovanni Battista, della visita di Maria a Santa Elisabetta ed alcune scene di Daniele nella fossa dei Leoni. Raffinate ed Arabeggianti spiccano le tre absidi, costruite nell’ampliamento del 1165. Nella parte sinistra della facciata sono presenti i resti del monumento funebre di Oderisio II, che su due lastre di marmo, a forma di libro, recitano così:
“Questa tomba racchiude il grande Oderisio oriundo di Collepetrano che si distinse per santità oltre che per i natali. Abate Cardinale governò per 49 anni e mori nel 1204.”
La Chiesa internamente si presenta con tre navate, divise da ben dodici pilastri con la funzione di sostenere sontuosi archi ad ogiva. La peculiare posizione del presbiterio poi, soprelevato rispetto al piano dell’altare da una lastra di marmo, rivela l’ingresso della cripta, costruita con volte a crociera e le colonne prese dall’antico tempio di Venere, adornata da affreschi del XII e XIII secolo, incastonati nei catini delle absidi. La leggiadria delle absidi viene accentuata dai motivi utilizzati per la loro creazione, in quanto quella di destra e quella centrale si presentano con archi a tutto sesto, mentre per quella di sinistra vennero usati archi leggermente più acuti, che unitamente alla fascia all’altezza del piano del presbiterio composta da motivi geometrici vari e da pietre di colore diverso rendono la Chiesa un luogo molto suggestivo e di estremo interesse architettonico.
All’interno oltre ad un sarcofago, è presente anche una lapide sopra il portale di sinistra che reca un ricordo della costruzione di questa grande opera (l’Abbazia appunto) da parte di Oderisio II. Esternamente troviamo il chiostro sviluppato per tre lati, adornato da splendide trifore e da otto colonnine rimaste intatte, decorativamente suggestive grazie alla varietà dei capitelli, con al centro ancora i resti del tempio di Venere.







Leave feedback about this