Castel Sant’Angelo si trova immerso nel centro di Roma, a poche decine di metri dai Musei Vaticani e Piazza Navona. L’edificio deve il nome ad una Legenda medievale: infatti nel ‘590 l’Arcangelo Michele apparve proprio qui a Papa Gregorio Magno per annunciare la fine di una pestilenza. La sua storia in realtà è molto più antica. Fu infatti l’imperatore romano Adriano a farlo edificare nel II secolo d.C., come mausoleo, ovvero come edificio destinato a raccogliere le spoglie sue e dei suoi discendenti: di qui l’altro nome con cui è conosciuto, Mole Adriana.
Nel corso dei secoli, a differenza di altri monumenti romani che caddero in rovina, il mausoleo continuò a vivere attraverso una serie ininterrotta di trasformazioni: eccolo dunque passare da sepolcro a fortezza inespugnabile, da carcere a splendida dimora rinascimentale, da caserma a museo nazionale.
L’attuale museo è diviso in sezioni, dove sara possibile visitare, oltre che il perimetro del castello con i bastioni San Giovanni e San Luca, fino ad arrivare alla sala dei tesori.
Bastione San Luca
Il Bastione fu costruito come gli altri nel ‘400 e successivamente trasformato nei secoli futuri. Buttando l’occhio al di fuori si può notare il profilo della cinta pentagonale di mura fatta erigere nella seconda metà del Cinquecento da Pio IV e il parco creato al suo interno negli anni trenta del Novecento. Proseguendo sulla Marcia Ronda a sinistra svetta il Palazzo di Giustizia, oggi sede della Corte Suprema di Cassazione, costruito tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento e chiamato dai romani in modo dispreggiativo “il palazzaccio”.
Bastione San Giovanni
L’interno del Bastione accoglie una ricostruzione di un’officina di armaiolo cinquecentesca. Continuando invece sulla Marcia Ronda si può ben capire il significato che si diede a Castel Sant’Angelo denominandolo fortezza. Difatti grazie a Bonifacio IX, eletto papa nel 1389 ad appena 33 anni, isolò il cilindro dalla base quadrangolare con un corridoio: in questo modo egli creò una torre isolata, circondata da un fossato e dunque molto più difficile da raggiungere.
La loggia di Paolo III
La grande loggia fu completata nel 1543, come attesta l’iscrizione murata nella lunetta centrale della parete interna, per volere di Paolo III, al secolo Alessandro Farnese, uno dei grandi mecenati del Cinquecento. Educato nella raffinata corte di Lorenzo il Magnifico a Firenze, Paolo III, oltre a commissionare a Michelangelo il Giudizio Universale nella Cappella Sistina, avvio a Castel Sant’Angelo una vasta campagna architettonica e decorativa.
La loggia, concepita come ingresso ai suoi appartamenti privati, fu decorata da Girolamo Siciolante da Sermoneta con episodi della vita di Adriano e le immagini dei monumenti che aveva fatto costruire, compreso lo stesso mausoleo. Da qui in origine si poteva ammirare a perdita d’occhio distese di campi, punteggiati solo da qualche casolare.
Il terrazzo dell’angelo
Per secoli il terrazzo è stato il luogo dove si svolgevano i fuochi d’artificio, i cosiddetti “fuochi d’allegrezza“, o “Girandole” come le definì Michelangelo, famose in tutta Europa fino al Rinascimento. I fuochi, ammirati e immortalati da tanti artisti e viaggiatori, si tenevano sulla terrazza in occasione di elezioni pontificie e ricorrenze religiose o cittadine, come il 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma.
Da qui è possibile avere una panoramica sulle attrazioni di Roma, grazie ai quadri presenti sulla terrazza che spiegano in maniera molto esaustiva tutte i punti d’interesse del la città.
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