Una lapide del 1127 testimonia la dedicazione di Santa Maria. Dal 6 settembre 1258 nella chiesa sono conservate le reliquie dell’ apostolo Tommaso. La chiesa, nei secoli, ha subito distruzioni e dissesti di origine statica. Questi hanno determinato inevitabilmente interventi di ricostruzione, di ampliamento e di manutenzione che hanno profondamente mutato l’ opera originaria rendendola un coacervo di identità stilistiche. Sicuramente la basilica nasce come paleocristiana, poi bizantina, romanica, gotica e così via fino al “postbellico”.
Tutti questi stili, escluso il paleocristiano, hanno lasciato una testimonianza più o meno visibile sia dentro che fuori dell’ edificio. In particolare, all’esterno, sul lato sud il portale svevo, sul lato est il portale gotico ed un gruppo di paraste a fascio con semicolonne e sovrastanti archi che ci parlano di bizantino, di romanico e di gotico.
Torre dell’orologio
L’ antica torre dell’ orologio era sita all’ angolo della cattedrale tra Piazza S. Tommaso e il Vico dell’ Orologio. Era stata edificata nel 1255 da Mastro Riccardo come ricordava una lapide che andò distrutta insieme con l’ intera torre la mattina del 21 dicembre 1943. Nel 1676 una violenta scossa di terremoto provocò danni alla cupola della chiesa di S. Tommaso e alla Torre dell’ orologio per cui quest’ ultima, nel 1688, minacciando di crollare, fu rivestita da una spessa camicia in laterzio. Qualche decennio dopo furono abbattute la parte superiore della torre e la guglia. Nel 1908 la Marina Militare costruì sulla torre una stanza dove collocò vedette e apparecchiature telegrafiche per segnalazioni e manovre navali; da allora la torre fu indivituata col nome di “Semaforo“. Il 21 dicembre 1943, alle prime luci dell’ alba, il comando tedesco di stanza ad Ortona fece brillare una potente carica di dinamite collocata alla base della torre la sera precedente. L’antica costruzione duecentesca crollò in una nuvola di polvere sbriciolandosi in ogni sua parte.

Portale Mancino
Il portale laterale ad est, realizzato da Nicola Mancino nel 1312, è fortemente caratterizzato dallo stile gotico italiano. Nel portale, nonostante la parziale distruzione, oggi sono ancora visibili due gruppi scultorei con significati allegorici. Su una colonnina di sinistra appare un lungo tralcio di vite con grappoli il cui succo cade in un’anfora. Presso di questa, una figura, animale bipede e piumato nella parte inferiore, uomo nella parte superiore, beve dall’anfora. Il significato allegorico è chiaro: il tralcio della vite è cristo con il cui messaggio l’uomo dalla ferinità passa alla completa umanità.
Esiste una bella legenda che lega la Chiesa di San Tommaso alla massoneria. Potete leggerla qui.






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