DIARIO DI VIAGGIO 4: TORNARECCIO

Il nostro tour abruzzese ci ha portato nello splendido paese di Tornareccio, un borgo di 1700 persone della provincia di Chieti, rinomato per il miele e le gustose mozzarelle. Dopo aver parcheggiato, ci siamo seduti, io e Francesco, su una panchina, non prima di aver visitato la Chiesa di S. Rocco , ottocentesca e sita lungo la strada provinciale, aspettando il nostro contatto. La giornata di caldo andava a braccetto con un bisogno di sonno, ed entrambi eravamo stanchi per le ore passate in macchina e, soprattutto, mentalmente, per cercare di organizzare in modo veloce le mille meraviglie che stavamo vedendo e che dovevamo riportare negli articoli.

La signora Paola arrivò, e ci aspettavamo un tour di piccole chiese e informazioni sui prodotti gastronomici, ma una sua domanda ci spiazzò: “ Siete qui per i mosaici?”. I mosaici. Nessuno di noi aveva mai associato quest’arte a Tornareccio, ma Paola ben presto ci svelò l’arcano. Tutta Tornareccio è circondata da mosaici che hanno come tema principale, per la maggior parte, l’ape e il miele: 92 mosaici di artisti nazionali ed internazionali esposti lungo le vie del borgo, decise ogni anno da chiunque voglia votare chi, secondo lui, merita il podio. Opere inedite di personaggi del calibro di Aligi Sassu, Mark Kostabi, Rossella Faraone e molti altri rendevano Tornareccio una mostra permanente a cielo aperto, creando un alone di magia artistica che poche volte ho vissuto visitando un paese. Passeggiando si scorge ogni attimo una particolare opera, un mosaico suggestivo, un colore che tende a far diventare l’occhio profeta di una visione che rilassa. Ogni anno, continua Paola, l’associazione A.M.A. e l’ideatore Alfredo Paglione ( mecenate e gallerista molto noto nell’ambiente) scelgono una rosa di candidati idonei a partecipare e il vincitore vedrà esposta la sua opera a Tornareccio, in modo permanente, la cui location è scelta dal signor Paglione in persona. Io sono rimasto stupefatto nel vedere un mosaico di Kostabi, artista che apprezzo, vicino alla fontana del paese. In seguito, Paola ci spiegò che tra i 92 mosaici vi era anche una particolare Via Crucis, che i devoti prendevano in riferimento durante la Processione del Venerdi Santo. Un patrimonio del genere non può non essere conosciuto e divulgato: una cittadina che diventa galleria d’arte perpetua non può essere anonima! Mentre visitavo velocemente il Santuario della Madonna del Carmine ( chiesa più grande del Paese, costruita dopo una apparizione della Vergine Maria a dei pastorelli), Francesco disse a Paola che sicuramente saremmo ritornati, anche solo per votare la nuova opera dell’anno.
Salutata Tornareccio, abbiamo fatto una breve visita alle mura megalitiche di Pallanum, un villaggio neolitico scoperto appena fuori da Tornareccio, respirando l’aria della natura e, nel contempo, la maestosità dell’arte. E non poteva mancare, alla fine, una bella mozzarella fresca di giornata, mangiata con le mani come i pastori di una volta: deliziosa, un tripudio di sapori che arrivavano dritto al cervello.
Arte, gastronomia, storia: Tornareccio si è rivelata una scoperta, un luogo da vivere e visitare, una magia da compiere qualche giorno fresco d’estate, per reintegrare la vostra voglia di scoperta con opere di elevata levatura, con tuffi nel passato remoto e ( perchè no) anche godendo di mozzarelle e miele. D’altronde, il cibo è arte per il palato.
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