DIARIO DI VIAGGIO 3 : GISSI

Altra tappa del nostro tour abruzzese è stata Gissi, cittadina con delle particolarità curiose: tutto il paese fatto con pietra di gesso ( da qui il nome di Gissi), è ancora abitato, e i suoi dintorni ospitano le grotte di gesso più grandi del mondo. Avere un luogo simile vicino casa, con questi record, e non averlo mai visitato potrebbe essere considerato un peccato mortale! Arrivati, la prima cosa che ho fatto è stata tagliarmi i capelli: faceva un caldo insopportabile. Così, mentre Francesco andava ad incontrare qualcuno del luogo che potesse condividere con lui storie e racconti, io mi facevo le classiche due chiacchiere con il parrucchiere Guido Chiavaro che, dopo un pò, mi svelò un posto che avrei potuto visitare. Dopo avermi fatto incontrare il proprietario, Arturo Di Martino, con mio grande stupore ho scoperto che si trattava di un piccolo museo di prossima apertura, una collezione privata con tutti originali creati a Gissi. Vestiti d’epoca, carteggi autentici di fine Ottocento, rocce di gesso. Ma la particolarità che mi ha fatto rimanere a bocca aperta era una casa riprodotta fedelmente nelle sue camere, con tanto di numero civico originale: un’abitazione che il signor Di Martino aveva visto nella sua infanzia e che aveva riportato scavando nei suoi ricordi di bambino. Emozionante la cura maniacale nel posizionare ogni oggetto al suo posto, ed eccezionali i reperti: sono rimasto particolarmente colpito dalla foggia di alcuni abiti neri, probabilmente destinati ai lutti, e dai suppellettili tutti conservati in modo splendido.

Ho salutato e ringraziato il signor Arturo, e mi sono messo alla ricerca di Francesco, che aveva già trovato un altro pozzo di conoscenza: Davide d’Ugo, un allievo storico dell’arte che ci ha raccontato tante particolarità artistiche del luogo: dal frantoio di pietra naturale di fine 800 ancora funzionante e dal fatto che le camere del consiglio comunale sono interamente fatte di gesso.. peccato non averle potute visitare. Davide è stato così gentile da farci da guida verso San Bernardino, una Chiesa con due statue ( una del Cristo e una del Santo omonimo) non restaurate e tipiche dell’epoca. Potete trovare una piccola interessante intervista a Davide nel video qui sotto, in cui ci spiega a livello artistico l’importanza delle due icone: qui posso svelare solamente che la statua del Cristo conserva ancora le braccia a Y per un errore iconografico del ‘200 che voleva la croce a forma di Y, e che una delle statue all’interno ( la Madonna del Rosario) è interamente fatta in cotto.
Un sole radioso ci ha fatto salutare Gissi, un paese fatto di gesso ma le cui persone, così genuine, così gentili, così accoglienti, sono fatti di ricordi.
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