29 Settembre 2023
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Cucina

Le specialità rumene (“fegati” fantastici e dove trovarli)

“ Se hai un problema, aggiungici olio”

( Anonimo)

Qualunque viaggio non puo’ essere considerato tale se non si fanno viaggiare anche le papille gustative con i prodotti tipici locali. E’ vero che il cibo italiano è il migliore al mondo, si, ma è anche vero che non bisogna essere chef per riconoscere che ogni nazione e ogni popolo ha la sua storia alimentare, la sua eredità culinaria.

Premetto: qualunque mio articolo in questo blog sarà soggettivo. Non voglio imporre il mio pensiero, solo valutare quello che i miei occhi ( e la mia pancia, in questo caso) vedono. Non voglio informarvi su quello che c’è, ma su quello che ho visto basandomi sull’esperienza personale.

Cominciamo con il dire che a Bucarest si mangia, si mangia bene e si mangia in modo abbondante. Sicuramente è una cucina tipicamente invernale, ma in estate non disturba affatto. Unica cosa che non sanno proprio fare è il caffè, stile americano anche l’espresso e paradossalmente è il prodotto più costoso ( una decina di lei, in genere.. tipo 2 euro). Per fare un confronto, costa meno una pinta di birra.

Ecco, la birra. La birra rumena è eccezionale: fresca, non tanto alcolica, dissetante, si sposa alla perfezione con tutte le tipologie di carne che costituiscono la vera forza della gastronomia locale. Io ho assaggiato la URSUS, prodotta in Romania. Il suo slogan “ Ursus, il re delle birre in Romania” non può essere più veritiero.

Ed ora, i piatti.

Stinco di Maiale

Più che una specialità del luogo, l’asso nella manica del locale Caru cu Bere, uno dei più importanti e antichi ristoranti di Bucarest. Quasi 2 kg di stinco cucinato alla perfezione, tenero, croccante: il miglior maiale mai mangiato, accompagnato da una splendida polenta e dei cavoli saltati molto buoni. Discorso a parte merita il rafano di accompagnamento, credo la punizione che Dio ha dato all’umanità per i peccati di gola. Mai assaggiata una cosa tanto schifosa.

Ciorba

E’ l’antipasto d’eccellenza della cucina rumena. Una zuppa con innumerevoli varianti. Ero restio a prenderla con il caldo, ma si è rivelata una bella scoperta. Delicata e sfiziosa, riesce a preparare lo stomaco per i piatti più sostanziosi. Io ho preso una ciorba con fagioli e carne di porco: molto adatta al periodo estivo, insomma ( sono ironico, ovvio).

Mamaliga pe paturi

Piatto ricco, mi ci ficco. Una polenta stratificata, con formaggio a strati ( a me sembrava feta, ma non ne sono sicuro) e 2 belle uova sopra. Sembra una esercitazione nucleare per il vostro intestino, in realtà, oltre ad essere molto ricca e saporita, non lascia quella pesantezza che ci si aspetta.

Papanasi

Ecco, qui si arriva all’Olimpo della gastronomia, alle lacrime di commozione davanti al cibo. E’ un dolce tipico composto da frittelle appoggiate e con panna montata e crema, con un amaretto in cima. Le frittelle sono fatte con l’Urba, un formaggio simile alla nostra ricotta. Dire meravigliose è dir poco.

Mititei ( o mici)

Assaggiati al City Grill ( ne parlerò nei luoghi consigliati) sono una sorta di salsicce senza budello, molto speziate e molto saporite, fatte con carne di maiale, ma anche con un misto di agnello e manzo. Da mangiare assolutamente con la meravigliosa mostarda ( che non ha niente da spartire con quella italiana) e con un accompagnamento di patatine fritte.

Placinta

Un grande esempio di street food che rivaleggia con i piatti da ristorante. Una torta al formaggio anch’essa fatta con mille varianti ( ho assaggiato quella al bacon). Buona e anche occidentale: sembrava una torta rustica.

Piatto del bibliotecario

Credo sia una specialità di City Grill. Un antipasto che può andare benissimo per due ( io e mio fratello ne abbiamo preso uno a testa, e stavamo vedendo i santi rumeni che pregavano per noi). Composto da polpette fritte con carni miste, ottimi formaggi impanati e fritti, spiedini di bacon ripieni di formaggio fritto, polpette di funghi fritte. Fritto. Fritto. Fritto. Da qui il sottotitolo dell’articolo.

Prima di concludere l’articolo ed andare a recuperare 5 giorni di caffè non presi con almeno 5 caffettiere piene, mi piacerebbe consigliarvi due locali e sconsigliarvene uno. Ovviamente, come detto all’inizio, è per esperienza personale: non sono un critico gastronomico né uno chef. Amo semplicemente mangiare.

 

Luoghi consigliati

Il ristorante più antico della città. Locale molto caratteristico, tanto da ottenere l’appellativo di edificio storico. Le cene vengono accompagnate da danze locali, e gli artisti, bravissimi, non sono mai invadenti. Da provare assolutamente lo stinco descritto con la birra. Unica nota dolente: ho avuto un cameriere che aveva la simpatia di un condannato per crimini contro l’umanità : distaccato, antipatico. Stavo per buttargli lo stinco addosso, ma era già finito.

Localizzato in Lipscani, nella Città Vecchia, è un ristorante senza tante pretese ma che ti sorprende con prezzi economici, buoni piatti e tanta professionalità. Più volte siamo andati a mangiare lì, e sono stati sempre scrupolosi e attenti alle nostre esigenze: quando avevamo ordinato un po’ troppe cose senza saperlo, il cameriere è stato gentilissimo nel chiederci se, ormai sazi, volevamo fermare l’ordinazione. Andate senza esitazione.

Luoghi sconsigliati

Abbiamo preso un menù turistico a 52 lei, ne abbiamo pagato più del doppio alla fine. La qualità dei piatti non è messa in discussione, quanto il servizio e soprattutto i camerieri, che sembrano avvoltoi che ruotano intorno al cliente per avere la mancia alla fine. Cosa che ti fanno gentilmente notare, senza darvi neanche la ricevuta e facendo il conto sul telefonino. Da una taverna così caratteristica, mi aspettavo molto altro!

Attore e regista, cerca di unire al viaggio per lavoro il viaggio per passione. Grande appassionato di misteri dei luoghi visitati, non disdegna monumenti artistici, luoghi sconosciuti e soprattutto  prelibatezze culinarie.

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