MILAN L’E’ UN GRAN MILAN
Milano viene definita una “Città frettolosa”.
Capitale dell’Economia e del Business, accoglie oggi il maggior numero di uffici commerciali e legali.
Capitale del Design e della Moda, in quanto fulcro delle principali esposizioni nazionali ed epicentro dell’intricata rete modaiola.
Capitale degli Happy Hour e della movida notturna, fanno di essa una città che non dorme mai.
Milano raccoglie in sè storia e modernità, divertimento e cultura, stacanovismo e spensieratezza.
Giunti dunque nella Capitale (del Nord) nello scorso Gennaio, veniamo travolti nel frenetico via vai cittadino fatto di milanesi in corsa per lavoro e di molteplici turisti vagabondi tra i numerosi punti di interesse locali.
Prima ancora di venir abbagliati dalle sue bellezze architettoniche e non, possiamo smontare in fretta due falsi pregiudizi attribuiti spesso a questa meravigliosa città.
A Milano non c’è sempre la nebbia ed essa non contagia i milanesi, che sono persone solari e disponibili.
A Milano non c’è caos, non c’è frenesia; i milanesi si spostano, sì velocemente, ma con ordine ed organizzazione invidiabili.
Prima fermata (quasi obbligata direi): PIAZZA DUOMO.
Imponente, affascinante, magnetico, il Duomo di Milano rappresenta Milano. Il giro in piazza, la visita in Duomo e la foto cartolina sono i clichè tipici di ogni buon turista che si rispetti. Il monumento per eccellenza è dedicato a Santa Maria Nascente e deve la sua nascita a Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, che presenziò animatamente ai lavori. La prima gettata risale al 1387 per poi chiudere il cantiere soltanto nel 1813 (salvo proseguire nell’aggiunta di dettagli e rifiniture successivamente). Furono, dunque, numerosi gli architetti, italiani e non, e i governatori che si susseguirono e che contribuirono personalmente a questo complesso progetto durato ben cinque secoli.
Il Granduca Visconti sognava un grande edificio che desse lustro alla città in modo da essere al passo con le altre grandi potenze europee. Si scelse il marmo di Candoglia e venne adottato uno stile architettonico che richiama quello Tardo Gotico, sicuramente reinterpretato, causa le diverse influenze dovute all’avvicendarsi degli anni e dei direttori tecnici. Oltre al gran numero di sculture e al meraviglioso ciclo decorativo delle vetrate (testimonianza della grande arte vetraria corsa tra il XV e XX sec.), dettaglio di spicco del Duomo è la meravigliosa Madonnina dorata, inaugurata il 30 Dicembre 1774, che fissa il punto più alto della chiesa a 4.16 metri.
A sinistra del Duomo troviamo la famosissima Galleria Vittorio Emanuele II, la cui costruzione ebbe inizio nel 1865 per permettere il collegamento dal Duomo a Piazza Scala. Fu, per i suoi numerosi negozi, uno tra i primi esempi al mondo di Centro Commerciale; e solo successivamente divenne inoltre sede di ritrovo per la borghesia milanese, tanto da conquistarsi il nome di “Salotto di Milano“.

Proseguendo quindi in questa passeggiata virtuale, arriviamo in prossimità di un altro punto nevralgico che caratterizza la cultura e il turismo milanese : il Teatro alla Scala.
Progettata dall’architetto Giuseppe Piermarini, nasce sulle ceneri del precedente Teatro Ducale scomparso a seguito di un incendio avvenuto nel 1776; l’inaugurazione porta la data del 3 Agosto 1778 alla presenza del Governatore di Milano, l’Arciduca Ferdinando d’Asburgo-Este e Maria Beatrice d’Este. Il Teatro conta 3.000 posti e all’epoca non ospitava soltanto rappresentazioni teatrali, ma la platea era destinata al ballo e addirittura in alcune stanze si giocava d’azzardo poichè in città era proibito farlo se non all’interno dei teatri durante la stagione degli spettacoli.
Facilmente raggiungibile a piedi da Piazza Scala, meno di cinque minuti in direzione sud-ovest, raggiungiamo il celebre Castello Sforzesco, eretto a metà del ‘300 con scopo difensivo dal neo Duca di Milano Francesco Sforza, sui resti di una precedente fortezza medievale. Oggi è una pinacoteca aperta al pubblico a testimonianza della storia e sede di meravigliosi tesori artistici.
Se proseguiamo oltre il cortile interno del Castello, ed usciamo oltre le mura dello Sforzesco, davanti a noi si estenderà Parco Sempione: 47 ettari di giardino all’inglese che ospita monumenti non meno importanti come l’Arco della Pace (rivolta verso Parigi in onore delle vittorie Napoleoniche) il Palazzo dell’Arte dove viene allestita la Triennale.
Punti nevralgici per i turisti e non, sono sicuramente Porta Ticinese in cui troviamo la Basilica di San Lorenzo e le famose colonne omonime, punto di ritrovo per i ragazzi; e Via Montenapoleone che è tra le principali vie dello shopping della Capitale Lombarda.
Spostandoci un pò dal centro, in fermata Porta Genova, veniamo catapultati in una realtà molto più tranquilla e rilassata. Sto parlando dello storico quartiere dei Navigli, che fu fino al XIX secolo zona portuale di scambi, agglomerato di botteghe di artigiani e “palcoscenico” per molti artisti di strada. Oggi è invece lo scenario principale della movida notturna giovanile, che anima il corso dall’ora dell’aperitivo fino a tarda notte.
Sempre muovendoci intorno al perimetro della Città, in fermata Porta Garibaldi, troviamo a mio avviso una delle piazze più belle del territorio, Piazza Gae Aulenti. Prende il nome dal proprio architetto che l’ha progettata come una piazza circolare sopraelevata a più di sei metri dal livello della strada. Simbolo della Milano contemporanea è ambientazione di molti spot pubblicitari e servizi fotografici (grazie alla presenza di ampie fontane provviste di giochi d’acqua e di luci), eventi musicali e sociali, oltre che sede degli uffici Unicredit, la quale possiede parte della gestione in loco della Piazza.
Da qui si può godere del meraviglioso Skyline di Milano, della vista del Grattacielo Pirelli e del Bosco Verticale, altro simbolo della città, che proprio per la sua particolarità risulta uno dei soggetti più instagrammabili.
Numerose sono le attrazioni milanesi ancora da scandagliare, ma concludiamo per oggi il nostro tour citando uno dei posti che negli ultimi mesi ha fatto più parlare di sè. Scesi dalla linea 5 della metro in fermata 3 Torri, siamo all’interno di CityLife – Shopping District, ribattezzato “il quartiere del futuro”. Dislocato fuori dal centro, Citylife nasce come distretto commerciale con i suoi 32.000 metri quadri inseriti in un contesto moderno nel cuore di Milano. Inaugurato il 30 novembre 2017, conta più di 100 esercizi commerciali di ogni genere e un immenso spazio verde che costituisce la più grande area pedonale della città. Tutto questo fondendo tecnologia ed ecosostenibilità.
Inoltre è diventato il quartiere residenziale più ambito del momento. Il perimetro del distretto è delimitato da 3 grandi grattacieli : Allianz, Generali e il terzo è ancora in costruzione Rispettivamente definiti: il DRITTO, lo STORTO e il CURVO.
Vi lascio con alcune curiosità e stranezze riguardo questo capoluogo:
A Milano troviamo la Basilica di Santa Maria delle Grazie nella quale Da Vinci tra il 1495 e il 1497 dipinse il famoso CENACOLO. La visita è consentita a tutti, previa prenotazione.
Simbolo di Milano è il Biscione dei Visconti.
Si narra che durante il Medioevo un drago tormentasse gli abitanti di Milano, nutrendosi di bambini e provocando la febbre gialla con il suo alito pestilenziale. In molti tentarono di uccidere il drago, ma vi riuscì solo Umberto Visconti: celebrò la vittoria, scegliendo come propria effigie una biscia con un bambino in bocca.
La Strada degli Gnomi: come viene soprannominata Via Lepanto a causa dell’estetica di alcune case costruite a forma di fungo o di igloo.
Teschi viventi : nella Chiesa di San Bernardino alle Ossa troviamo un ossario le cui pareti sono interamente ricoperte di ossa e teschi umani. Ne consegue una leggenda che racconta che uno dei teschi custoditi all’interno della Chiesa, appartenente ad una bambina, prende vita la notte del 2 Novembre per invitare altri scheletri alla sua macabra danza.
Il muro delle Bambole: si tratta di una rete metallica a ridosso di un muro, a pochi passi dalle colonne di San Lorenzo, dove sono state appese, o per meglio impiccate, alcune bambole realizzate da 50 noti brand del mondo della moda Made in Italy come iniziativa contro il femminicidio.
L’obiettivo era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma la realtà dei fatti è che il risultato è più inquietanteche emozionante.
Potrei continuare a parlarvi di Milano per ore e ore, ma chiudo con questa bellissima descrizione di GIOVANNI TITTA ROSA
Milano, le sue bellezze invece di metterle a portata d’occhi e d’ammirazione, te le nasconde, costringedoti ad andarle a scoprire.
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