Piana degli Albanesi: cosa fare e cosa vedere
Menu
Piana degli Albanesi
Piana degli Albanesi è una comunità albanese di circa 6.000 abitanti stanziata sulle rive dell’omonimo lago. Posizione privilegiata contornato dai monti che la scrutano dall’alto e attraversato dal fiume Belice. Il corso di questo fiume fù sbarrato nel 1923 con la costruzione di una diga artificiale.
Fondata nel 1488 da un gruppo di profughi albanesi fuggiti dall’invasione turca, rappresenta una realtà unica nel territorio siciliano. A distanza di 500 anni, le tradizioni, gli usi e i costumi sono rimasti intatti conservando gelosamente quella tradizione che viene tramandata di padre in figlio. La particolarità che subito salta all’occhio, o meglio all’orecchio, è la lingua parlata. A Piana degli Albanesi oltre al classico Italiano si parla l‘Arbëresh, una lingua che tutt’oggi viene custodita. Oltre alla lingua, anche le tradizioni ecclesiastiche sono rimaste come il rito bizantino-greco adoperato in tutte le celebrazioni liturgiche e gli abiti tradizionali che costituiscono l’identità di un paese come quella di Piana degli Albanesi.
Piana degli Albanesi
Fotografica





Piana degli Albanesi
Piana degli Albanesi
Generali
Indirizzo
Via Palmiro Togliatti, 2
90037, Piana degli Albanesi
info@pianadeglialbanesi.it
Telefono
(+39) 0918574144
Sito Web
Impressioni
La prima cosa che subito salta all’occhio è l’accoglienza. Su questo non si discute. Abbiamo avuto il piacere di conoscere Gina Cusenza e Ignazio Ceffalia che ci hanno guidato alla scoperta delle bellezze di Piana degli Albanesi. Appena si arriva si scopre subito quello detto poc’anzi. L’accoglienza è all’ordine del giorno e subito due signori si fermano per chiedere se avevamo bisogno d’aiuto. La popolazione è attiva su ogni fronte: dal lavoro al turismo. Vogliono far conoscere e imprimere ai turisti le loro tradizioni, i loro usi e costumi.
Una città ricca d’arte, grazie alla presenza dei due musei all’interno del paese. Interessante e ben strutturato il Museo Nicola Barbato, con immagini forti e intense riguardo la strage di Portella delle Ginestre ad opera di Salvatore Giuliano e della sua banda avvenuta il 1° maggio del 1947.
Bellissime le chiese e ancor di più il rito bizantino-greco. La fortuna ha voluto di trovarci li ed abbiamo avuto il piacere di assistere alla funzione, molto simile alla funzione cattolica, ma con parole in greco ed Arbëresh. L’iconografia è un altro aspetto che va ad abbellire non solo le chiese ma anche tante abitazioni. Giuseppe Barone è uno dei massimi esponenti di quest’arte iconografica a Piana degli Albanesi. Molte sue opere sono all’interno di chiese del paese e non solo.
Camminando per le vie del paese salta subito all’orecchio questa lingua parlata da tutti gli abitanti. L’Arbëresh è una lingua antica, non il classico albanese. Nonostante ciò ha mantenuto quasi intatta la struttura fonetica e morfosintattica d’origine. Sedersi al bar, ordinare un caffè e avere come sottofondo le genti del posto che parlano una lingua nuova. A noi incuriosisce e ci piace che sia così. D’altronde se andate a Parigi e vi sedete ad un bar, non sentite la gente parlare francese?
Anche la gastronomia ha il suo punto forte. Ci avevano detto che quando saremmo arrivata a Piana, dovevamo per forza assaggiare i cannoli siciliani fatti da loro. L’abbiamo fatto alla Pasticceria del Maestro Pasticciere Giorgio Clesceri (potete trovarlo qui) e siamo rimasti a bocca aperta, pronti per assaggiarne altri! Un’esplosione di sapori in bocca! Ma quella ricotta…Bisogna venire assolutamente ed assaggiarla. Non ve ne pentirete.
Leave feedback about this