A 3.867m di altezza si trova il piccolo villaggio di Tengboche, tappa obbligatoria per chi vuole arrivare sull’Everest Base Camp dal versante nepalese. Ci si arriva partendo da Namche Bazar, prima vera tappa importante di tutto il percorso. L’ultimo frammento di camminata prima di arrivare al villaggio presenta una salita ardua, una delle più complicate di tutto il cammino. Una volta arrivati in cima si intravede un’arco con uno stupa proprio in mezzo al cammino, quello preannuncia l’arrivo a Tengboche.
Prima della salita vi è un capanno con un paio di militari che controlleranno se avrete il permesso per il trekking. In caso contrario sarete rimandati giù.

All’interno del villaggio si trovano un paio di lodge, ma si ha anche la possibilità di pernottare in tenda in un posto proprio vicino a uno dei lodge più affollati. All’interno di ogni struttura vi è un ristorante dove poter rifocillarsi dopo l’estenuante salita che vi ha fatto arrivare fin qui. Non manca neanche una pasticceria, con dolci e la possibilità di farsi fare un ottimo cappuccino. I prezzi sono relativamente bassi per essere a 3.800 metri d’altezza.
Tengboche è famosa anche per avere il monastero più grande della regione del Khumbu, difatti il primo alpinista che scalò l’everest, Tenzing Norgay, era nato in questa zona e fù inviato prooprio in questo monastero come monaco. È possibile visitarlo a patto che non ci siano funzioni particolari al suo interno, mentre l’esterno è accessibile sempre. Degno di nota è l’ingresso: due draghi e un’arcata importante fanno intuire che li si trova qualcosa di molto importante.
Dal villaggio di Tengboche, in giornate senza la presenza di nuvole, è possibile ammirare l’Everest, il Nuptse ed il Lothse.









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