• Aprile 29, 2024

Esplora i misteri avvolti nel fascino di Ortona a Mare. Scopri leggende secolari, segreti antichi e storie intriganti che dipingono un quadro enigmatico di questa affascinante città abruzzese. Un viaggio nel passato che ti condurrà tra le trame segrete di Ortona.

Ortona Misteriosa: i segreti nascosti e i misteri da svelare

 

Introduzione

Da quando ero bambino, sono rimasto sempre affascinato dai misteri del mondo: l’inspiegabile ha sempre avuto in me un fascino mostruoso, forse perchè annoiato dalla realtà che mi appariva come troppo scialba. Continuando, da adolescente, ho condotto ricerche personali sui simboli, sulle culture diverse, sugli enigmi che circondano il mondo. Questa nuova rubrica tratterà gli infiniti misteri del territorio italiano e, caso ha voluto, il primo articolo sarà proprio sulla mia bella Ortona. 

Importantissimo: tutti questi scritti non hanno valore storico e scientifico, sono basate su mie congetture e, anzi: gli esperti in materia che vorranno intervenire saranno ben accetti e li ringrazio anticipatamente, sia per far luce reale e svelare l’arcano sia per introdurre nuove ipotesi. Questo è un gioco, che potrebbe anche permettere a qualcuno di voi di alzare gli occhi al cielo e vedere cose che non avete mai visto.

 

” Nuove orecchie per nuova musica. Nuovi occhi per il più lontano. Una nuova coscienza per verità rimaste finora mute“

 

La Basilica Misteriosa

Il 6 settembre 1258 il navarca Pio Leone trasportò dall’isola di Chios, insieme al suo equipaggio, il corpo dell’Apostolo Tommaso e la pietra tombale. Queste reliquie sono tuttora conservate nella Basilica di S. Tommaso Apostolo, in Ortona, e sono oggetto di venerazione da parte dei fedeli. Il portale della Chiesa è originaria del 1311 ed è stata creata da Nicola Mancini. Sulla lunetta superiore si possono intravedere in altorilievo immagini della Vergine Maria col bambino, e S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista. L’ingresso è protetto da due leoni in pietra, simbolo di forza e carisma delle costruzioni medievali. Entrando, la magnificenza della struttura non dà modo, però, di alzare gli occhi al cielo e notare dei particolari enigmatici.

Sulla cupola è ricreato l’occhio onniveggente da cui si sprigionano otto raggi con relative immagini. L’otto è un numero esoterico molto potente: oltre a determinare l’infinito, rovesciandolo orizzontalmente, è richiamato nella storia esoterica più volte: le otto beatitudini angeliche, la costruzione del tempio di Salomone in otto giorni, la Giustizia rappresentata da una bilancia con due piatti, e altro. Le immagini disegnate all’interno dei riquadri possono svelare rimandi esoterici e massonici molto forti.
 

Oltre lo zodiaco rappresentato da simboli, in un riquadro c’è un Cristo disegnato con un compasso in mano. Il compasso è massonico per eccellenza, e rimanda alla figura del Dio architetto dell’Universo. Insieme alla squadra, servono ad elevare costruzioni stabili che rimandano a rappresentazioni di mezzi necessari all’elevazione anche spirituale.

Nella seconda immagine, più criptica, si vede una figura a due teste. Da piccole ricerche fatte, viene identificata da alcuni come una Venere a due teste, che secondo alcuni studiosi può essere di carattere pagano e propiziatorio. Se si nota bene la figura, però, una delle teste è maschile e rimanda ( almeno secondo me) alla figura dell’ermafrodito. L’ermafrodito è uno dei pilastri dell’Alchimia: tra i tanti significati del simbolo ci sono l’assunzione dello stato assoluto, la comunione tra spirito e materia, la libertà nella dualità del mondo, il recupero del Paradiso. A ben vedere, come spiegazione siamo più vicini ai dogmi cristiani.
 

La Leggenda del Giullare e del Graal

All’interno del Museo Diocesano possiamo notare un dipinto di un ignoto, tempera su tavola, datato VI/VII decennio del XV secolo. ” Il Volto Santo di Lucca e il miracolo del Giullare” che è una riproduzione su tela di una scultura lignea depositata a Lucca. Il miracolo del Volto Santo racconta l’avventura di un giullare che, nullatenente, offrì alla reliquia una delle sue ballate venendo ricompensato con una pianella d’oro, un calzare. La forza del dipinto, oltre che nella sua bellezza, risiede nei simboli in esso custoditi.

Oltre alla rappresentazioni di un Cristo in veste regale in croce, e al Sole e la Luna ( alfa e omega, ma anche dualismo di maschile femminile già presente nell’ermafrodito raccontato sopra), la scena vede il Messia con un calice sotto i piedi e il Giullare a fianco con la sua scarpa dorata. Mia ipotesi, ovviamente non avvalorata: sembra che il giullare abbia tolto la scarpa al Cristo che, in questa posizione, sembra stia versando il proprio sangue nel Calice. Il rimando al Graal e ai templari è inevitabile, considerando anche che il sangue reale ( per alcuni traduzione del Santo Graal, sangreal) è perpetuato da una figura vestita da Re. Ultimo riferimento esoterico: per i Rosacroce, uno dei significati del Graal è immesso nell’iconografia medievale con la discesa del Cristo Sole nel calice della Luna. Simboli, come avete letto, già presenti nel dipinto.

Il mistero non stato svelato, e continua, ma moltissimi altri ce ne sono, in questa nostra Italia piena di simboli. In questa Nostra Terra dei Misteri.

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Light Designer nella vita di tutti i giorni, viaggiatore nella seconda vita. Credente della filosofia del viaggio in solitaria giusto per poter fare quello che mi pare. Fotografo e visito qualunque cosa ho sott'occhio.

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