• Aprile 29, 2024

La regione centrale dell'Italia è famosa per la sua ricca storia, paesaggi mozzafiato e affascinanti luoghi da esplorare. Tra le numerose gemme nascoste di questa regione, si trova Roccascalegna, una suggestiva fortezza medievale che incanta i visitatori con la sua maestosità e il suo fascino intramontabile. Situata in provincia di Chieti, nella regione dell'Abruzzo, Roccascalegna è un luogo che combina l'imponente eredità storica con la bellezza naturale circostante, creando un'esperienza unica per coloro che la visitano.

Roccascalegna: Un'antica fortezza affascinante tra storia e natura

 

Storia e Architettura

Il castello di Roccascalegna è una maestosa fortezza situata nella regione dell'Abruzzo, in provincia di Chieti, Italia. È uno dei luoghi più iconici e affascinanti della regione centrale del Paese, incastonato in un'impervia parete rocciosa che domina la valle circostante.

La storia del castello risale almeno al X secolo, anche se alcune tracce archeologiche suggeriscono che potrebbe esserci stato un insediamento romano in loco. Nel corso dei secoli, il castello ha subito numerosi cambiamenti architettonici e è passato attraverso diverse famiglie nobiliari.

La caratteristica più distintiva del castello di Roccascalegna è la sua posizione geografica. Sorge su uno sperone roccioso con una parete verticale di oltre 30 metri, che offre una posizione difensiva naturalmente vantaggiosa. L'edificio principale del castello, noto come Torre Maestra, domina l'intera struttura con la sua maestosità. È una torre quadrata alta circa 30 metri, con mura spesse che testimoniano il suo scopo difensivo.

Il castello di Roccascalegna è stato oggetto di meticolosi lavori di restauro che ne hanno preservato l'aspetto originale. Gli interni del castello presentano numerosi elementi medievali, come affreschi, camini antichi, scalinate in pietra e porte imponenti. Una delle parti più affascinanti del castello è la cappella medievale dedicata a San Pietro, che testimonia la presenza di una comunità religiosa all'interno delle mura.

Oltre alle strutture interne, il castello offre anche una vista panoramica mozzafiato sulla valle circostante, con le sue colline, i boschi e i villaggi circostanti. È un luogo che combina l'imponente eredità storica con la bellezza naturale, creando un'esperienza indimenticabile per i visitatori.

Oggi, il castello di Roccascalegna è aperto al pubblico e attira visitatori da tutto il mondo. Gli amanti della storia, gli appassionati di architettura e coloro che sono affascinati dal fascino medievale saranno entusiasti di esplorare le sale antiche, le torri di avvistamento e le collezioni di armi e armature presenti al suo interno. Inoltre, i sentieri circostanti offrono opportunità per piacevoli passeggiate e escursioni immersi nella natura.

In definitiva, il castello di Roccascalegna rappresenta un'attrazione unica che mescola storia, architettura e paesaggi mozzafiato, offrendo ai visitatori un'esperienza indimenticabile nel cuore dell'Abruzzo.

 

Diario di vaggio

Il viaggio alla scoperta dell’Abruzzo ci ha portato a Roccascalegna, comune di 1145 abitanti famoso per lo splendido Castello che dalla sommità guarda la valle sottostante. Arrivati nel borgo, siamo stati accolti gentilmente dal sindaco Domenico Giangiordano, un uomo che crede nella propria città e che da tempo è riuscito, con azioni di marketing mirate, a pubblicizzarla tanto da renderla famosa a livello nazionale. Ci ha spiegato nel suo ufficio che Roccascalegna in quattro anni è totalmente cambiata grazie a sponsorizzazioni gratuite attuate con strategie genuine e geniali. Il castello è apparso nel famoso film di Matteo Garrone ” Il cunto de li cunti” ( si può vedere l’immagine del castello sulla parte destra della locandina), è stato protagonista di una puntata di ” Meraviglie” condotta da Alberto Angela con la voce narrante di Francesco Pannofino ed è stato il primo Comune Italiano ad utilizzare il videomapping, trasmettendo direttamente su roccia naturale.

Dopo un buon caffè offerto, io e Francesco ci siamo divisi e, con la guida di un giovane ma esperto ragazzo del luogo ( Samule Cianci), mi sono addentrato tra la bellezza del Castello di Roccascalegna.
Subito entriamo nel vivo delle leggende ( dove io sguazzo) e mi viene spiegato che il proprietario dell’epoca, il Barone Corvo de Corvis, doveva il suo nome al fatto che la gente del luogo aveva l’obbligo di adorare un corvo nero all’entrata del podere. Se il corvo gracchiava, il popolo doveva pagare una tassa. Dopo aver rimesso in vigore lo Ius Primae Noctis ( l’usanza medievale di dover concedere per una notte la novella sposa al nobile del luogo), un contadino geloso si travestì da donna ed entrò nel castello per uccidere il barone: la leggenda narra che la mano insanguinata del nobile restò impressa nel torrione, che, purtroppo, andò distrutto.

Continuando la salita, la giovane guida mi spiegò che la Chiesa di S. Pietro era sotto restauro e che le campane provenivano da Agnone e avevano una particolarità: c’era traccia di oro e argento per la devozione al Santo. Le fondamenta poi del Castello erano molto più basse perchè sono state rinvenute delle cripte contenenti ossa.
Dopo aver fatto una diretta per far conoscere il delizioso panorama che poteva vedersi dal Castello, siamo entrati nelle strutture. Qui ho potuto meravigliarmi di un lanciafiamme bizantino che aveva la particolarità di incendiare la pece ma il fuoco greco ottenuto non poteva essere spento con l’acqua: l’unico metodo era l’ammoniaca, che all’epoca era presente solo… nella pipì!!! Ho visto il bagno da cui si potevano riversare acidi per le invasioni ( non scordiamo che il Castello aveva una funzione totalmente difensiva, e fu costruito appunto per rispettare questa utilità), una cisterna che poteva contenere 20000 litri d’acqua e l’acqua piovana contenuta nel pozzo veniva resa potabile con l’utilizzo di anguille, una cucina con una stanza profonda dieci metri che, avendo temperatura sotto lo zero, era adibita per la conservazione delle carni.

Andando più su, una particolarità della struttura mi è stata spiegata da Samuele: tutto il Castello aveva scale costruite in modo che i cavalieri potessero attaccare naturalmente con la mano destra, dando uno svantaggio al nemico e anche perchè la mano sinistra era considerata la mano del Diavolo.
Usciti fuori, ho ammirato la Chiesa di San Rosario, del 1577, con un altare costruito in modo che il parroco potesse predicare davanti ad esso, poichè non tutti i cittadini potevano essere all’altezza della Parola di Dio.

Alla fine, dopo aver percorso un piccolo e delizioso sentiero botanico, siamo saliti in cima, per ammirare tutta la valle. Lo stupore di poter, con un solo sguardo, accogliere tanta bellezza è riuscito a regalarmi più di un capogiro. Qui, il giovane Samuele mi spiegò le varie teorie del nome della città: Roccascalegna. Le ipotesi più accreditate erano tre: la prima vedeva in un Longobardo di nome Ascani l’attribuzione di gesti nobili, e il titolo quindi di Rocca di Ascani per il borgo, da cui Roccascalegna; la seconda perchè in dialetto “Scarenna” significa scoscesa, e quindi Rocca scoscesa; l’ultima dipendeva dal fatto che per salire sopra la torre bisognava avere una scala di legno, e dunque Rocca scala legno diventava Roccascalegna.
Dopo questa immersione nella cultura locale, di cui sono ghiotto, siamo riscesi ( particolarità: da sotto la salita sembra lunga e insormontabile, in realtà è un’illusione ottica) e ricongiunto con Francesco ci siamo apprestati a scoprire nuove meraviglie. Ma ecco, l’ultima sorpresa.

Il sindaco ci ha portato in un forno storico del luogo, il Panificio del Barone, dove la gentile signora Anna Maria ci ha offerto un prodotto creato da lei: il pane porchettato, un pane lievitato con la porchetta dentro. Un’esplosione di gusto e una genialità culinaria.
Roccascalegna ci ha lasciato tanto: cibo, cultura, tradizione, e leggende.
E, una volta in macchina, ho sentito il gracchiare strano di un corvo in lontananza: segno che il Barone De Corvis aleggia tuttora per accogliere i visitatori del suo maestoso e splendido castello.

 

La leggenda dei Corvi

 La leggenda dei corvi di Roccascalegna è un'antica storia che si tramanda da generazioni nella regione. La leggenda narra di un amore proibito che si consumò tra una principessa e un giovane soldato. La principessa era figlia del signore del castello di Roccascalegna, mentre il soldato era un umile guerriero di origine contadina.

Quando il signore del castello venne a conoscenza dell'amore segreto tra sua figlia e il soldato, si infuriò e decise di separare i due amanti. Il signore del castello incarcerò il giovane soldato nelle segrete del castello, privando così la principessa del suo amore.

La principessa, disperata per la prigionia del suo amato, supplicò il padre di liberarlo, ma le sue preghiere caddero nel vuoto. Determinata a riunirsi con il soldato, la principessa decise di sfidare il padre e cercò di aiutare il suo amato a fuggire. Nascose un paio di ali di corvo nella sua stanza e suggerì al soldato di indossarle, così da poter volare via insieme verso la libertà.

Il soldato, desideroso di riabbracciare la sua amata, seguì il piano della principessa e si travestì da corvo, volando fuori dalle mura del castello. Tuttavia, proprio mentre stavano per raggiungere la salvezza, il signore del castello scoprì il loro piano di fuga e inviò i suoi uomini in loro inseguimento.

La coppia di amanti, ormai stremata, fu raggiunta dai soldati proprio sopra uno degli speroni rocciosi che circondano il castello. Nel tentativo di proteggere il suo amato, la principessa si gettò nel vuoto, morendo sulle rocce sottostanti.

Il soldato, devastato dalla morte della sua amata, continuò a volare in cerca di vendetta. Si dice che da quel giorno, ogni corvo che si posa su Roccascalegna sia lo spirito del soldato, ancora in cerca di redenzione e di un amore eterno.

Ancora oggi, i corvi sono considerati creature sacre a Roccascalegna. Si dice che portino con sé la memoria dell'amore proibito e della tragedia che ha segnato la storia del castello. Ogni volta che un corvo si alza in volo sopra Roccascalegna, si crede che sia un segno che l'amore trascende il tempo e che l'anima della principessa e del soldato sono ancora uniti nell'aldilà.

 

L'esperienza di visitare Roccascalegna

Visitare Roccascalegna è come fare un salto indietro nel tempo. Gli amanti della storia e dell'archeologia troveranno grande piacere nell'esplorare i corridoi antichi, le sale affrescate e le torri di avvistamento, mentre gli appassionati di natura saranno affascinati dalla vista panoramica sulla valle circostante.

Una volta dentro le mura del castello, i visitatori possono ammirare una vasta collezione di armi, armature e oggetti medievali che offrono uno sguardo autentico alla vita del tempo. Ci si può immaginare i cavalieri che cavalcano per le strade ciottolate e gli abitanti che si radunano nella piazza principale per le feste e i mercati.

Inoltre, Roccascalegna è circondata da una natura incontaminata, che offre splendide opportunità per escursioni e passeggiate panoramiche. Le colline circostanti sono ricoperte da boschi di querce e castagni, creando un'atmosfera tranquilla e rilassante che permette ai visitatori di immergersi nella bellezza naturale dell'Abruzzo.

 

Nelle vicinanze

Roccascalegna si trova in una regione dell'Abruzzo ricca di bellezze naturali, città storiche e altre attrazioni interessanti. Ecco alcune delle principali destinazioni nelle vicinanze di Roccascalegna:

  1. Parco Nazionale della Majella: Situato a breve distanza da Roccascalegna, il Parco Nazionale della Majella è un paradiso per gli amanti della natura. Con le sue montagne imponenti, valli selvagge, fiumi e flora e fauna ricche, il parco offre infinite possibilità di escursioni, trekking e avventure all'aperto.
  2. Guardiagrele: A circa 20 chilometri da Roccascalegna si trova la città di Guardiagrele, famosa per il suo centro storico ben conservato. Passeggia per le sue strade lastricate, ammira gli edifici medievali, le chiese e goditi l'atmosfera autentica di questa città storica.
  3. Costa dei Trabocchi: A meno di un'ora di distanza, si estende la splendida Costa dei Trabocchi. Questa costa affacciata sull'Adriatico è caratterizzata da pittoreschi trabocchi, antiche strutture di legno che si estendono sul mare e che un tempo venivano utilizzate per la pesca. Goditi spiagge incantevoli, acque cristalline e prelibatezze culinarie a base di pesce fresco lungo questa costa suggestiva.
  4. Abbazia di San Giovanni in Venere: Situata a pochi chilometri da Roccascalegna, l'Abbazia di San Giovanni in Venere è un luogo di grande bellezza e spiritualità. Questo monastero benedettino, risalente all'XI secolo, offre una vista panoramica mozzafiato sul mare e incanta i visitatori con la sua architettura romanica e gotica.
  5. Lanciano: Lanciano è una città storica che merita una visita nelle vicinanze di Roccascalegna. Conosciuta per i suoi monumenti medievali, tra cui la Cattedrale di Santa Maria del Ponte, la Chiesa di San Francesco e la Fontana del Borgo, Lanciano offre una combinazione affascinante di storia, cultura e autentico stile di vita abruzzese.

Queste sono solo alcune delle destinazioni nelle vicinanze di Roccascalegna. La regione dell'Abruzzo offre molti altri luoghi da scoprire, offrendo una varietà di esperienze per soddisfare tutti i gusti e interessi dei visitatori.

 

Conclusione

Roccascalegna rappresenta una meta ideale per coloro che desiderano esplorare la storia e la bellezza naturale dell'Italia centrale. La sua fortezza imponente, le sue suggestive vedute panoramiche e l'atmosfera magica che si respira al suo interno la rendono un luogo unico nel suo genere. Se sei un appassionato di storia, un amante della natura o semplicemente in cerca di avventure nuove, Roccascalegna non ti deluderà. Preparati a essere catturato dall'incanto di questa antica fortezza e a lasciarti trasportare indietro nel tempo.

Scopri i Tour
Condividi l'articolo
Autore

Light Designer nella vita di tutti i giorni, viaggiatore nella seconda vita. Credente della filosofia del viaggio in solitaria giusto per poter fare quello che mi pare. Fotografo e visito qualunque cosa ho sott'occhio.

0 Commenti
Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *